Moralità e poesia del vivente linguaggio della Toscana: ricreazioni

Front Cover
Le Monnier, 1873 - 471 pages
 

Selected pages

Other editions - View all

Common terms and phrases

Popular passages

Page 405 - Come le pecorelle escon del chiuso Ad una, a due, a tre, e l' altre stanno Timidette atterrando l' occhio e il muso ; E ciò che fa la prima, e l' altre fanno, Addossandosi a lei s...
Page 405 - ... dietro; e se una pecora per alcuna cagione al passare d'una strada salta, tutte le altre saltano, eziandio nulla veggendo da saltare. E io ne vidi già molte in un pozzo saltare, per una che dentro vi saltò forse credendo saltare uno muro, non ostante che 1...
Page 230 - Ch' io ho veduto tutto il verno prima II prun mostrarsi rigido e feroce, Poscia portar la rosa in su la cima; E legno vidi già dritto e veloce Correr lo mar per tutto suo cammino, Perire al fine all
Page 249 - Ma frescheggiare , che pur s'ode ripetere spesse volte dalla gente del contado toscano, nol veggo citato, come dovrebb' essere , nel senso sopra chiarito. Inoltre in que' Canti popolari, raccolti con tanta diligenza dal benemerito Tigri, occorre lo stesso verbo nella significazione di prendere il fresco: « Vieni, amor mio, con me che t'accompagno, Ora nel mezzogiorno a frescheggiare. » Ciò mi fa anche ricordare il cortese invito eh...
Page 23 - Icelas segetes; e son essi invece che producono somiglianti traslati a formarne l' abituale linguaggio. Sul Montamiata un tagliatore di legna , nel discorrermi de' faggi , mi fece già intendere che — « pel freddo il faggio s' abbandona , resta morti6cato, non vi regge e vien nero : par che il freddo gli rompa l
Page 7 - Ed invece i Montamiatini adoperano slmilmente il verbo acciaccare, derivandolo per acconcia maniera da ciocca, che dicesi di frutta, di fiori e di foglie, qualvolta nascono molte insieme. — « II grano ha messo bene, e ora acciocca che è una maraviglia: un filo non se ne perde. » — Ciò mi fu una volta risposto da un fattore di più poderi nella comunità di Santafiora. Dal quale appresi pure come gli è facile alla gente toscana l'attendere alla differenza de' vocaboli anco allora, che discorrono...
Page 11 - Per verità molta parte di lingua, che riguarda singolarmente la lavorazione degli alabastri, si potrebbe ritrarre conversando co' Volterrani che frequenti si occupano a tal mestiere. In più altri luoghi, massime dove si trovano le miniere d'allume, di sal borace e così via via, vi sarebbero da fare utili investigazioni per viepiù discernere come le nuove cose abbiano qua e là sortito vocaboli proprj e dato luogo a frasi del conio migliore.
Page 445 - Caro mio, bisogna finirla una volta, non posso restare cosi sospesa come uà'anima del Limbo. Se volete sposarmi, bene; se no, ognuno pigli la sua via e amici più di prima. È tanto tempo che vo sospirando ! non voglio struggermi di desiderio : o dentro, o fuori, spicciatevi che sarà meglio per tutti e due, non mi tenete più in questa bilancia! Giuliani, Dante e il virente linguaggio Toscano, Discorso, p. 15. II. 62. — II v. L'amico mio, e non della ventura, intorno al quale è qualche controversia...
Page 10 - Valdarno superiore m' era accaduto d'intendere da un povero vecchio, che l' anno prima — « per la grand' acqua di aprile leviti restonno ammutolite, ma nel maggio, che tornò il bel tempo, si cominciarono subito a risolvere. » — La Crusca n' avverte che a l'ammutolire dicesi degli occhi delle viti e degli alberi , quando perdono le mésse » e il popolo toscano non pure a ciò lo adopera, ma ne estende e ne accresce il valore. Se ne faccia miglior ragione anco da quanto mi riferiva un alabastrajo...
Page 5 - Petrarca , e per aggiungere fede che presso questo Volgo, più qua che là, s'incontra il preciso linguaggio adoperato dai nostri primi scrittori. Altri potrà desiderare che io avessi serbato intera ogni voce, ogni accento, ogni solecismo, e forsanco s'indurrà a credere che il mio disegno sia stato mal concepito. Ciascuno ha i suoi gusti; ed io per me non mi dolgo che questi o quegli dissenta dal mio avviso, purchè si renda diritta ragione al fatto che narro e non sia dispregiata la sincera virtù...

Bibliographic information